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Il Collegio 1977
22 novembre 2021
Tutti pazzi per la 6ª edizione de: "Il collegio!". A dirvi la verità quest'anno mi sto appassionando ancora di più, perché ambientato nell'anno 1977. Per chi ha la mia stessa età, ricorderà molto bene che la formazione scolastica di quegli anni si basava soprattutto sulla severità e la rigidità delle regole. Mi rendo conto che questo reality si sta svolgendo in un'atmosfera ben differente rispetto a quella che era la nostra autentica realtà. E' anche vero che i ragazzi ci stanno regalando le condizioni di quei momenti che tutti abbiamo vissuto, quelle condizioni che hanno dato vita a tanti nostri escamotage e disarmanti complicitá, efficacemente rappresentate attraverso la personalità degli allievi Alessandro Giglio, Davide Maroni e Simone Casadei. Archiviata la cultura di "chi poco vuole apprendere", sono decisamente transitata nel fan club di Maria Sofia Federico, di soli 16 anni. La mia riconoscenza non solo va alla sua educazione ma soprattutto alla sua proprietà di linguaggio. Nella scorsa puntata mi ha lasciato sbalordita quando durante la prova di confronto dettata dal professore di scienze in cui, ancora una volta, le veniva contestata la scelta di non depilarsi, la ragazza, a difesa delle proprie idee si rivolse con tono rivoluzionario contro tutta la classe: "Ma non vi rendete conto che siete diventati la maschera della società del benessere, dove tutti state perdendo la vostra identità? Soprattutto voi uomini che a furia di tingervi i capelli e frequentare centri estetici vi siete stereotipati fino ad impoverirvi anche di linguaggio!". Volevo dire a Maria Sofia, di continuare così, contro ogni pregiudizio. Le sue idee vinceranno!️

Achille Lauro
08 giugno 2020
La scrittura del vissuto e sul vissuto mi colpisce sempre particolarmente. In questo scritto l’autore ripercorre ricordi selciati dalla sua adolescenza e dalla sua passione per la scrittura che lo spingono a racchiuderli lungo le 24 ore del “16 Marzo”. Ispirandosi anche al suo passato puntualizza il fatto di come possano nascere influenti amicizie e di come a volte siano devastanti i rapporti con la trasgressività. Le vere protagoniste di questo libro sono testimonianze. Testimonianze appartenute ai suoi pensieri e al legame che ha con la felicità, quella felicità di poter essere ciò che si è. Alcune pagine sono davvero coinvolgenti proprio perché delineano un retaggio culturale e di intraprendenza di Achille Lauro e a termine di questa lettura ho rinnovato la mia considerazione su di lui.
Nei due Sanremo in cui presentò “Roll Royce” e “Me ne frego” prevalse in me il pregiudizio di chi non entra nel vissuto umano e professionale di un’ artista e ne criticai il suo look e la sua performance.
Fortunatamente possiamo sempre ricrederci! Penso che, oltre al talento, all’intelligenza, all’arte musicale e performativa di Achille Lauro ormai le vere star di casa sua sono già i suoi due libri: 16 Marzo L’ultima notte e il best seller Sono io Amleto.
Grazie Davide Riccio per questo regalo di compleanno!
Nelson Mandela
15 giugno 2020 ·
Ho letto tanto a riguardo di Nelson Mandela e questa volta non riporto una vera e propria recensione di questi scritti perché penso che un po’ tutti conosciamo la storia di questo indiscusso leader. Simbolo per la lotta sull’apartheid in un Sudafrica dominato dal razzismo e dalla discriminazione. Le sue idee hanno davvero cambiato il mondo. Spesso in tv, durante i tanti notiziari e reportage il suo nome viene accomunato a quello di Martin Luther King icona mondiale della libertà e della dignità umana per aver combattuto sui diritti civili degli afroamericani. Quei diritti rivendicati da cui orgogliosamente e fieramente configuravano anche sul volto di quel “vu cumprà” quando quel giorno in piazza Maggiore a Bologna acquistavo questo libro. Biografie straordinarie che aiutano a farci rendere conto di come attualmente diamo per scontato la libertà di cui beneficiamo e di quanto sia prezioso il valore della nostra costituzione. Sono contenta di aver terminato questa lettura in concomitanza con l’uscita delle tematiche della prova di italiano che interesseranno i maturandi 2020 e spero proprio nella proposta di questo tipo di argomentazione affinché la scuola rimanga sempre determinante nel diffondere atteggiamenti culturali perché é sempre da rimarcare che il razzismo nasce dall’intolleranza verso etnie e diversità di culture da cui, molto spesso, maturano squilibri sociali e violenze. In questo modo tanti studenti potrebbero scegliere questo argomento con l’opportunità di esprimere al meglio quella grandezza ideologica che si ribelló agli schemi di una società.

